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Le news del Movimento Nonviolento

Un’altra difesa è possibile

In occasione e in preparazione della Festa della Repubblica, e della sua Costituzione che ripudia la guerra, le sei Reti promotrici della Campagna “Un’altra difesa è possibile” (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, Forum Nazionale per il Servizio Civile, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci!, Tavolo Interventi Civili di Pace) rilanciano la mobilitazione con una richiesta diretta a Camera e Senato.

Le reti dell’associazionismo italiano che si occupano di pace, disarmo, solidarietà e servizio civile rilanciano unitamente la mobilitazione che chiede riconoscimento e sostegno a chi difende i valori costituzionali senza ricorrere alle armi. La nuova fase della Campagna “Un’altra difesa è possibile” vuole aprire un’ulteriore interlocuzione con le istituzioni

“Ci rivolgiamo a Senato e Camera per offrire un dialogo tra società civile e organi parlamentari sul tema attualissimo e decisivo della difesa della Patria – afferma Mao Valpiana, coordinatore della Campagna e presidente del Movimento Nonviolento, intervenendo a nome delle 6 Reti promotrici –. Abbiamo scelto di utilizzare lo strumento della Petizione, previsto dall’articolo 50 della Costituzione, per rivolgerci al Parlamento e chiedere di legiferare per l’istituzione del Dipartimento della difesa civile non armata e nonviolenta“.  

Nel corso della 17a legislatura la nostra Campagna era riuscita a raccogliere le firme sufficienti per una Proposta di Legge di iniziativa popolare, successivamente trasformata in Proposta di Legge parlamentare con più di 70 firmatari incardinata nelle competenti Commissioni della Camera dei Deputati. Con il passo odierno chiamiamo di nuovo in causa i Parlamentari della Repubblica, a partire dalla Presidente del Senato On. Maria Elisabetta Alberti Casellati e dal Presidente della Camera dei Deputati On. Roberto Fico a cui abbiamo inviato richiesta di incontro con i rappresentanti della Campagna.

In questi mesi l’intera comunità nazionale ha difeso, con costi e impegno altissimi, la salute individuale e la sanità pubblica. È stato giusto così. Non c’è bene superiore del diritto al vita per tutte e tutti, il resto viene dopo.

La difesa della Patria, cioè l’integrità della nostra comunità, è affidata dalla Costituzione ai cittadini ed è un sacro dovere che riguarda ciascuno. La difesa civile, non armata e nonviolenta è già riconosciuta da diverse sentenze della Corte Costituzionale, ed è presente nella legislazione vigente. Va implementata, va rafforzata, va finanziata; c’è bisogno di un quadro normativo e l’istituzione del Dipartimento è necessaria per avere uno strumento operativo ed efficace al fine di coordinare le varie forme di difesa civile non armata e nonviolenta: dal Servizio Civile universale alla Protezione civile, dai Corpi civili di pace ad un Istituto di ricerca per la risoluzione nonviolenta dei conflitti. 

Oggi il bilancio del comparto della Difesa è assorbito interamente dai costi della difesa militare armata, con tutto ciò che ne deriva a riguardo di nuovi sistema d’arma, strutture, esercizio ed anche con un impatto su import ed export militare. Noi chiediamo oggi quantomeno il riconoscimento della parità costituzionale tra difesa militare e difesa civile: pari dignità, pari legittimità. Senza chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini, proponiamo una contrazione delle spese militari a vantaggio di maggiori finanziamenti per la difesa civile. 

La nostra proposta di Legge prevede, infatti, che ai cittadini contribuenti sia offerta l’opzione fiscale, con la possibilità di scegliere se destinare il proprio contributo al finanziamento del Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta.

“Il 2 giugno è la festa della Repubblica – conclude Valpiana – concepita nell’urna referendaria, quindi con il più civile dei processi democratici. Queste sono le nostre radici. La Repubblica che ripudia la guerra ha bisogno della Difesa civile non armata e nonviolenta“.

Rendiconto 2019, a norma di Legge. Nota su contributi pubblici

Rendiconto 2019, a norma di Legge. Nota su contributi pubblici.

In ottemperanza alla DGR 223/2017 per la pubblicità dei contributi pubblici percepiti dalle associazioni di promozione sociale e dalle organizzazioni di volontariato, pubblichiamo il nostro rendiconto, secondo le schema previsto, per l’anno 2019.

Assemblea dei Soci – Rinvio approvazione Bilancio

Avviso per tutti gli iscritti al Movimento Nonviolento
Assemblea dei soci – Rinvio

L’annuale Assemblea nazionale dei soci del Movimento Nonviolento, per l’approvazione del Bilancio consuntivo 2019, programmata per il mese di aprile, viene rinviata a data da destinarsi, entro il 31 ottobre 2020.

Le disposizioni del decreto “Cura Italia” per le Associazioni di promozione sociale.

Lo scorso 17 marzo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il “Decreto Legge 18/2020 (cosiddetto “Cura Italia”), il quale ha disposto importanti misure per far fronte alla situazione di emergenza in atto nel Paese.

Il comma 3 dell’art. 35 ha prorogato sempre al 31 ottobre 2020 la scadenza per l’approvazione dei “bilanci” delle Odv, delle Aps e delle Onlus, il cui termine scade nel periodo 1° febbraio 2020-31 luglio 2020 (cioè il periodo di durata dello stato di emergenza dichiarato dal Governo, salvo ulteriori proroghe). Le Odv, le Aps e le Onlus iscritte ai rispettivi registri sono quindi legittimate a posticipare l’assemblea di approvazione del bilancio di esercizio, derogando alle previsioni legislative o statutarie.

Allo stato attuale possiamo prevedere che l’Assemblea per l’approvazione del Bilancio si svolgerà contestualmente con il Congresso del Movimento, convocato nei giorni 2, 3 e 4 ottobre 2020 a Firenze (in attesa di conferma).

Nel frattempo il Direttivo del Movimento Nonviolento, convocato in via straordinaria dal Presidente in remoto, il giorno 28 marzo 2020 ha approvato il Bilancio presentato dal Tesoriere, che qui viene pubblicato nella sua forma consuntiva, e che è a disposizione dei soci per la consultazione in forma completa.


AVVERTENZA IMPORTANTE

Da una prima lettura vediamo che fra entrate e uscite abbiamo una rimanenza molto alta, di oltre 41mila euro, ma questa lettura è falsata dal fatto che la somma ricevuta per il “progetto europeo”, 59mila euro, verrà spesa nel 2020, ed è sostanzialmente una partita di giro.
Se facciamo un bilancio senza la voce del “progetto europeo” ci troviamo con una differenza reale fra entrate e uscite di circa 17mila euro in passivo. Solo gli attivi degli anni precedenti ci permettono di andare avanti. Contiamo quindi, come di consueto, sulla generosità, le donazioni e i contributi di soci e amici del Movimento.

Il Presidente e il Tesoriere