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Le news del Movimento Nonviolento

Facciamo pace con la difesa

Pubblichiamo l’editoriale del numero di marzo-aprile 2015 di Azione nonviolenta. Il Direttore Mao Valpiana rilancia la Campagna “Un’altra difesa è possibile” che va oltre la raccolta delle firme a sostengno della Legge di iniziativa popolare per la difesa civile, non armata, nonviolenta.

La raccolta di firme a sostegno della proposta di Legge di iniziativa popolare per la “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della difesa civile, non armata e nonviolenta”, sta giungendo al termine. Al momento in cui scrivo non sappiamo ancora quanti cittadini hanno sottoscritto, la fase di conteggio è in corso. La meta delle 50.000 firme è raggiungibile, ma non certa. In ogni caso entro il 23 maggio dobbiamo procedere con la consegna dei moduli compilati alla Camera dei Deputati, concludendosi i 6 mesi di raccolta a disposizione.

Possiamo comunque dire che è stata un’esperienza assolutamente positiva. Ringraziamo tutti i gruppi sparsi sul territorio che si sono prodigati nell’impegno. In tutte le regioni si sono attivati comitati locali, ben al di là del naturale bacino d’utenza dei nostri movimenti. Sono state centinaia le iniziative pubbliche che abbiamo registrato. Molti sindaci hanno sottoscritto, tanti Comuni hanno aderito e in diversi consigli comunali e regionali sono state approvate mozioni a sostegno della Campagna. Le regioni “forti” dove abbiamo raccolto più firme sono state la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, nel resto d’Italia ci si è mossi a macchia di leopardo, segno evidente che dove ci sono radicati gruppi locali che agiscono, i risultati arrivano. Dunque l’obiettivo politico di allargare l’interesse e aprire una discussione pubblica sul tema della “difesa civile non armata e nonviolenta” è stato raggiunto, e di questo dobbiamo essere contenti e soddisfatti.

Ora il cammino prosegue. Dopo la consegna delle firme alla Camera dei Deputati dovremo agire per effettuare una “pressione politica” sul Parlamento, sui partiti e sui singoli deputati, affinchè i contenuti e le proposte sulla Difesa civile trovino una risposta istituzionale. E’ questo il nostro obiettivo: ottenere il riconoscimento culturale, politico, giuridico e quindi economico della difesa civile, non armata e nonviolenta. Insomma, vogliamo vedere riconosciuta piena attuazione agli articoli 11 e 52 della Costituzione (l’Italia ripudia la guerra, la difesa è affidata ai cittadini).

Per questo particolare importanza assumerà quest’anno la data del 2 giugno. La Festa della Repubblica (nata da un referendum, fondata sul lavoro, la cui sovranità appartiene al popolo, che ripudia la guerra …) è intrinsecamente la Festa della Difesa civile (che sarà nata da una legge di iniziativa popolare, fondata sul lavoro dei cittadini e delle loro associazioni, la cui sovranità è affidata ai difensori civili, e che attua il ripudio della guerra…). La difesa civile, non armata e nonviolenta è difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; difesa dell’integrità della vita, dei beni e dell’ambiente dai danni che derivano dalle calamitànaturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni. Diremo questo quando consegneremo le firme alla Presidente della Camera a Montecitorio, e chiederemo ancora una volta che si ponga fine allo scandalo della Festa repubblicana celebrato con la parata militare e delle armi. L’elemento unificante e rappresentativo del nostro Paese non è l’esercito, ma il popolo stesso. Il popolo con la sua capacità (ora smarrita, ma da ritrovare e ricostruire) di difendere civilmente la libertà e la giustizia. Per questo proponiamo che a sfilare il 2 giugno siano le forze del lavoro, i sindacati, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i disoccupati, bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile, i singoli cittadini che ogni giorno lottano per la dignità …

Terminata la fase della raccolta firme, la Campagna prosegue. La difesa civile non armata e nonviolenta deve rimanere al centro dell’agire delle 6 Reti promotrici. La difesa, il sostegno e la valorizzazione del Servizio Civile come elemento di difesa della patria, la mobilitazione contro gli F35, la solidarietà sultemadeiprofughi,dellestragiinmare, la costruzione dei Corpi civili e la visione di un’Europa come potenza di pace, sono solo alcuni degli obiettivi comuni sui cui continueremo a lavorare.

E’ uscito il Bando di Servizio Civile Nazionale

Possibilità di presentare candidature al Movimento Nonviolento presso le sedi di VERONA , BRESCIA, LIVORNO

E’ stato pubblicato sul sito serviziocivile.gov.it  il Bando di Servizio civile nazionale per la selezione di n. 29.972 volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile Nazionale in Italia e all’estero.

Qui tutte le info sul Bando

Sono tre i progetti del Movimento Nonviolento:

presso la sede di Verona, progetto “La rete della nonviolenza”
per info sul bando specifico – vedi il bando del Veneto

presso la sede di Brescia, progetto “Azione, partecipazione, nonviolenza”
per info sul bando specifico – vedi il bando della Lombardia

presso la sede di Livorno, progetto “#nonviolenza”
per info sul bando specifico – vedi il bando della Toscana

Possono partecipare tutti i giovani e le giovani che abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età alla data di presentazione della domanda (tutti requisiti si trovano sul bando)

LA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE  VA PRESENTATA ENTRO E NON OLTRE
LE ORE 14.00 DEL GIORNO 23/04/2015
utilizzando l’allegato n. 2 e l’allegato n. 3 del bando, corredati da documento di identità personale

ricordati di:
– compilare gli allegati seguendo scrupolosamente le istruzioni riportate in calce ai modelli
– indicare la sede per la quale si intende concorrere;
– presentare la domanda per un solo progetto, e direttamente presso la sede di progetto che ti interessa (o a Verona, o a Brescia, o a Livorno)

E’ POSSIBILE PRESENTARE DOMANDA DI PARTECIPAZIONE PER UN SOLO PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE!!!
La presentazione di più domande comporta l’esclusione!

INFO SUI PROGETTI DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO:

a VERONA

Titolo del progetto: LA RETE DELLA NONVIOLENZA
numero volontari: 3
sede di realizzazione: CASA PER LA NONVIOLENZA – Via Spagna 8, 37123 Verona

dove e come presentare la domanda:
- consegnare a mano:
presso la Casa per la nonviolenza, in via Spagna, 8 Verona
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00
e dalle ore 15.00 alle ore 19.00
si consiglia prima di telefonare al 045.8009803
– spedire a mezzo “raccomandata A/R”, all’indirizzo
Casa per la nonviolenza – via Spagna 8, 37123 Verona
– con Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo movimentononviolento@pec.it
(è possibile solo se il candidato invia la domanda da un suo indirizzo Pec personale, non è possibile spedirla da un normale indirizzo di posta elettronica)

scarica l’abstract del progetto di VERONA!

Per maggiori informazioni:
Casa per la nonviolenza – via Spagna 8  37123 Verona
Tel. 045.8009803
e-mail: serviziocivile@nonviolenti.org
Fb: Casa per la nonviolenza

PROGETTI PARTNER

MAG – progetto CITTADINI/E ATTIVI/E  PER L’ECONOMIA SOCIALE E LA FINANZA ETICA

FEVOSS – progetto Buon vicinato 5punto3
a BRESCIA

Titolo del progetto: Azione, partecipazione, nonviolenza
numero volontari: 2
sede di realizzazione: CENTRO PER LA NONVIOLENZA – via Milano 65, 25128 Brescia

dove e come presentare la domanda:
- consegnare a mano:
presso il Centro per la nonviolenza, via Milano 65, 25128 Brescia
lunedì e martedì ore 9.00 – 12.00;
mercoledì, giovedì, venerdì ore 15.00 – 18.30
si consiglia prima di telefonare al 030.3229343
– spedire a mezzo “raccomandata A/R”, all’indirizzo
Centro per la nonviolenza, via Milano 65, 25128 Brescia
– con Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo movimentononviolento@pec.it
(è possibile solo se il candidato invia la domanda da un suo indirizzo Pec personale, non è possibile spedirla da un normale indirizzo di posta elettronica)

scarica l’abstract del progetto di BRESCIA!

Per maggiori informazioni:
Centro per la nonviolenza, via Milano 65, 25128 Brescia
tel. 030.3229343
e-mail: movimentononviolento.bs@alice.it

a LIVORNO

Titolo del progetto: #nonviolenza
numero volontari: 4
sede di realizzazione: Centro Studi Nonviolenza – via la Pira 11/5, 57121 Livorno

dove e come presentare la domanda:
– consegnare a mano:
presso il Centro Studi Nonviolenza, via la Pira 11/5, 57121 Livorno
dal lunedì al venerdì ore 14.30 – 19.30
– spedire a mezzo “raccomandata A/R”, all’indirizzo
Centro Studi Nonviolenza, via la Pira 11/5, 57121 Livorno
– con Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo movimentononviolento@pec.it
(è possibile solo se il candidato invia la domanda da un suo indirizzo Pec personale, non è possibile spedirla da un normale indirizzo di posta elettronica)

scarica l’abstract del progetto di LIVORNO!

Per maggiori informazioni (chiedere del Movimento Nonviolento):
Centro Studi Nonviolenza, via la Pira 11/5, 57121 Livorno
tel/fax 0586424637
e-mail: centrostudinonviolenza@nonviolenti.org

Riportare a casa i marò nel nome di Gandhi?

Al Pirellone di Milano è allestita la mostra-evento ‘Guardare il mondo con gli occhi di Gandhi’, promossa dal consigliere lombardo Marco Tizzoni (Lista Maroni) con il patrocinio del Consiglio regionale lombardo, a cui ha partecipato anche il governatore Roberto Maroni. Attori, cantanti, personaggi televisivi, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori (don Antonio Mazzi, Paolo Berlusconi, Renato Pozzetto, Franco Baresi, Susanna Messaggio, Claudio Cecchetto, ecc.): tutti in fila per indossare simbolicamente gli occhiali originali di Gandhi e chiedere a gran voce all’India il ritorno in patria dei due maro’ Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. In risposta a tale iniziativa, il Movimento Nonviolento ha diffuso la seguente nota.

Gli occhiali di Gandhi, i fucili dei Marò, le reti dei pescatori.

E’ sempre scorretto far parlare i morti di ieri (che non possono smentire) per far dire loro quello che interessa ai vivi di oggi.  Nessuno può sapere cosa direbbe oggi Gandhi sulla vicenda dei Marò.
Sappiamo però quello che fece Gandhi quando si trovò davanti ad atti di violenza e di ingiustizia: scelse sempre di stare dalla parte delle vittime, che in questo caso sono i due pescatori indiani uccisi, uno di 25 anni (Pinku) e l’altro di 45 (Jalastin).
Gandhi ci ha lasciato un testamento, il suo talismano, che dice: “Ogni volta che sei nel dubbio, fai questa prova: richiama il viso dell’uomo più povero e più debole che puoi aver visto, e domandati se il passo che hai in mente di fare sarà di qualche utilità per lui”.
Applicare questo metro di giudizio anche alla vicenda dei Marò è l’unico modo che oggi abbiamo per onorare realmente la memoria e lo spirito del Mahatma.
Arruolare Gandhi ad una causa, seppur umanitaria, come riportare in patria due italiani oggi sottoposti alla giustizia indiana, è forse un’appropriazione indebita.
L’unico scopo di Gandhi, sono parole sue, era “servire il mio paese, scoprire la Verità e seguirla”.
La ricerca della verità anche nel caso dei due Marò italiani e dei due pescatori indiani, dev’essere l’obiettivo di chi vuole proseguire il cammino sulle vie della nonviolenza gandhiana.
Gandhi portava gli occhiali, i sandali e indossava il khadi: erano i segni distintivi del suo voto di povertà volontaria, per servire il popolo e l’indipendenza indiana.
Guardare il mondo con i suoi occhiali, percorrerlo con i suoi sandali, significa oggi stare dalla parte dei più poveri dei poveri. Gandhi difendeva i fuori Casta, gli oppressi, i paria, gli intoccabili, che chiamò Harijan, ‘Popolo di Dio’.

Queste sono le scelte che fece Gandhi ieri.  Ora tocca a noi fare le scelte di oggi.
Senza strumentalizzare i morti.

Movimento Nonviolento
Verona, 12 marzo 2015