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Le news del Movimento Nonviolento

Nanni Salio

In memoria di Nanni Salio, maestro di nonviolenza

LUTTO.

Il Movimento Nonviolento piange la morte di Nanni Salio, maestro di nonviolenza.

Restiamo senza una guida, perdiamo un punto di riferimento.

Nanni se ne è andato troppo presto, ma ci consola sapere che ora è realmente nella compresenza alla quale lui stesso sempre si richiamava per sentire vivi gli amici che l’hanno preceduto, Domenico Sereno Regis, Gabriella Poli, Luca Magosso, Daci Stefancich, la sua amata compagna e moglie.

Nell’occasione dell’addio terreno alla donna che gli è stata a fianco, Nanni utilizzò queste parole, che noi ora ripetiamo per lui: “Le tue ceneri stanno per rientare nel grande ciclo della vita e della morte, che per noi umani è avvolto nel mistero. Siamo polvere di stelle dell’immenso universo nel quale ritorniamo con le nostre ceneri. Forse un giorno, quando sarà giunta l’ora, qualche frammento delle mie ceneri si unirà alle tue, nel grande Tutto verso cui aneliamo e che non riusciamo a raggiungere consapevolmente”.

Nanni ha fatto e dato molto per la nonviolenza. E’ stato un teorico, intellettuale, studioso, analista, attivista, militante, organizzatore.

Mite, schivo, compassionevole, coerente nel legame pensiero-azione. Per il Centro Sereno Regis ha dato l’anima, e ora la sua anima lì continuerà a vivere e ispirare tanti per proseguire il lavoro nonviolento.

Sta scritto nel Libro della Sapienza (3,1 – 4,7): “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo”.

Nanni, il Movimento Nonviolento ti ringrazia per come hai speso la tua vita di uomo giusto.

mao valpiana
presidente

Una bella descrizione dell’opera nonviolenta di Nanni la si trova nella pagina wikipedia a lui dedicata, a cura di Paolo Macina, l’ultimo a raccogliere i suoi ricordi:
Giovanni Salio su Wikipedia

PARIGI. Ed eccola qui la guerra: ora, nonviolenza o barbarie !

Ed eccola qui, la guerra. E’ arrivata anche alla porta accanto. Con il suo orrore, il terrore, il sangue, i corpi morti. Quando la vedi con i tuoi occhi capisci davvero perché è “il più grande crimine contro l’umanità”.

E’ un’unica guerra che si mimetizza in varie forme, che si ciba dello stesso odio e defeca la stessa violenza. E’ sempre la stessa cosa, compiuta da eserciti addestrati, ben armati, finanziati, le cui vittime sono soprattutto i civili innocenti.

Ormai è una matassa ingarbugliata. Il bandolo non lo si trova più. Non serve sapere chi ha iniziato per primo, le ragioni sono scomparse e rimangono solo i torti. E’ una spirale perversa che si autoalimenta: guerra-terrorismo-violenza-odio-vendetta-terrorismo-guerra …

Ieri a Parigi abbiamo assistito in diretta ad un’operazione militare: un gruppo di soldati in armi che ha agito come un plotone di esecuzione, attaccando civili inermi, sequestrandoli, decimandoli, come facevano i nazisti nella Francia del 1940, violando ogni convenzione internazionale, fuori da ogni regola… d’altronde la guerra non ha regole, se non quella di eliminare fisicamente il nemico.

Ed è proprio questo che i mercenari dell’odio vogliono: che ognuno di noi si senta nemico all’altro, per innalzare il livello dello scontro, dove alla fine rimarrà solo chi è più spietato, chi spara l’ultimo colpo.

Già troppe volte abbiamo detto “mai più!”. Dopo la guerra del Golfo, dopo le Torri Gemelle, dopo l’attacco in Iraq, dopo gli attentati di Londra e di Madrid, dopo la strage di Charlie Hebdo, dopo quella del Bardo, dopo i bombardamenti su Libia e Siria, dopo il raid sull’ospedale di Kunduz in Afganistan, dopo il massacro all’Università di Garissa in Kenya, dopo le bombe sul corteo pacifista di Ankara … ed oggi dopo gli attentati suicidi di Beirut e di Parigi.

Piangere i morti ed esprimere solidarietà è importante, ma non basta se poi tutto continua come prima. Dobbiamo reagire. Non farci piegare dal dolore e dalla paura. Non accettare lo stato delle cose. Reagire. Reagire per spezzare la spirale, ed aprire una strada nuova. La violenza ha fallito e se perpetuata peggiorerà ulteriormente una situazione già tragica.

La via da seguire è quella della nonviolenza. Sul piano personale e su quello politico. La via del diritto, della cooperazione, del dialogo, delle alleanze con chi in ogni luogo cerca la pace, della riduzione drastica della produzione e del traffico di armi, dei Corpi civili di pace per affrontare i conflitti prima che diventino guerre, della polizia internazionale per fermare chi si pone fuori dal contesto legale dell’Onu.

Il terrorismo e la guerra (che è una forma di terrorismo su vasta scala) si contrastano con strumenti altrettanto forti, ma con spinta contraria. Siamo anche noi dentro il conflitto, e lo dobbiamo affrontare con soluzioni opposte a quelle perseguite finora. L’alternativa oggi è secca: nonviolenza o barbarie.

Movimento Nonviolento

www.nonviolenti.org

www.azionenonviolenta.it

Aldo Capitini, il fondatore del Movimento Nonviolento, lo aveva profetizzato già nel secolo scorso … non sappiamo se già prefigurava l’orrore dei tagliatori di teste, ma le sue parole sono rivolte a noi oggi:

Tanto dilagheranno violenza e materialismo, che ne verrà stanchezza e disgusto; e dalle gocce di sangue che colano dai ceppi della decapitazione salirà l’ansia di sottrarre l’anima ad ogni collaborazione con quell’errore, e di instaurare subito, a cominciare dal proprio animo (che è il primo progresso), un nuovo modo di sentire la vita: il sentimento che il mondo ci è estraneo se ci si deve stare senza amore, senza un’apertura infinita dell’uno verso l’altro, senza una unione di sopra a tante differenze e tanto soffrire. Questo è il varco attuale della storia.”

Aldo Capitini, 1936, Elementi di un’esperienza religiosa

Verona, 14 novembre 2015

4 Novembre 2015, non festa, ma lutto. Cento anni dopo: basta guerre! Un’altra difesa è possibile

Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, lanciano per il 4 novembre l’iniziativa “Ogni vittima ha il volto di Abele”, affinché in ogni città si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.

OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le città d’Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinché il 4 novembre, anniversario della fine della “inutile strage” della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l’impegno affinché non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo più austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo è possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perché le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perché convocano ogni persona di retto sentire e di volontà buona all’impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita’ e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

LA CAMPAGNA UN’ALTRA DIFESA E’ POSSIBILE
In particolare vogliamo sostenere la Campagna “Un’altra difesa è possibile” che ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta. Un Dipartimento che comprenda i Corpi civili di pace e l’Istituto di ricerche sulla Pace e il Disarmo e che abbia forme di interazione e collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ed il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Si tratta di dare finalmente concretezza a ciò che prefiguravano i Costituenti con il ripudio della guerra, e che già oggi è previsto dalla legge e confermato dalla Corte Costituzionale, cioè la realizzazione di una difesa civile alternativa alla difesa militare, finanziata direttamente dai cittadini attraverso l’opzione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi.
Obiettivo della Campagna è quello di organizzare la difesa civile, non armata e nonviolenta – ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell’integrità della vita, dei beni e dell’ambiente dai danni che derivano dalle calamità naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni – anziché finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono e lo rendono invece minaccioso agli occhi del mondo. La Campagna vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralità alla Costituzione che “ripudia la guerra” (art. 11), afferma la difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il “sacro dovere della difesa della patria” (art. 52).

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza può salvare l’umanità

Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803
e-mail:an@nonviolenti.org, sito: nonviolenti.org e azionenonviolenta.it

PeaceLink
per contatti: e-mail: info@peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo
per contatti: e-mail: nbawac@tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Per informazioni sulla Campagna “Un’altra difesa è possibile”
vai al sito www.difesacivilenonviolenta.org
Segreteria della Campagna c/o il Movimento Nonviolento