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Le news del Movimento Nonviolento

Campi di Ontignano

Dopo molti anni di sosta, quest’anno il Centro Studi Quaderni  d’Ontignano, anche su sollecitazione di mia figlia MariaNovella, ha  deciso di organizzare un Campo di Ontignano in fedeltà a quelli del  passato, nello stesso modo ruspante e con disponibilità da parte dei  partecipanti di fare una settimana scomoda dormendo in tenda o per  terra, col sacco a pelo, mangiando vegetariano ecc. Vorremmo che i  partecipanti fossero di varie età.

Circa 10 anni fa’, dopo l’avvio qui a Ontignano del primo asilo nel  bosco italiano, organizzammo un memorabile campo (per tentare di  costituire anche una scuola elementare parentale) a cui parteciparono  Giovanna responsabile della scuola parentale di Nomadelfia,
insegnanti/genitori della scuola parentale di Latina, Gianfranco  Zavalloni, Gegè Scardaccione, alcune famiglie che avevano organizzato la  scuola in casa per i propri figli. L’evento fu molto importante ma  purtroppo allora non fu possibile avviare la scuola elementare perché
non si trovò una maestra disponibile, quest’anno sembra che le cose  stiano cambiando.

Nel frattempo i nostri figli sono arrivati al liceo e a me, Giannozzo,  ha fatto particolare impressione accorgermi da vicino quanto i liceali  fiorentini si sentano parcheggiati, inutili al proprio paese, alla  propria città, a cimentarsi con materie spesso solo per dovere in una
società del benessere persa dietro a evasioni che non sollecitano  nessuna vocazione finalizzata al bene comune. Eppure siamo in un’epoca  unica non solo nella storia ma anche nella preistoria e in tutto il  periodo della presenza umana sulla terra: l’epoca del veloce cambiamento climatico dovuto al degrado della qualità dell’aria a causa delle
attività dei consumi. Non si può continuare a buttar via il tempo, a  bestemmiare il tempo. Ogni minuto di ciascuno di quei ragazzi è prezioso  e non ci si può permettere di insegnar loro in teoria rimandando l’apprendimento fisico delle cose necessarie a quando saranno laureati.
Partendo da questo principio, stiamo lavorando a un cantiere/laboratorio/liceo per la sostenibilità nella casa comune, spinti dalle sollecitazioni dell’Enciclica Laudato sì di papa Francesco.
In altre parole vogliamo capire come dovrebbe cambiare la vita della società se vogliamo rimangiarci tutto l’eccesso di anidride carbonica che è stato messo e viene messo ogni giorno nell’atmosfera.
Tutto comincia da una presa d’atto e da un grande progetto, un sogno che con l’auto delle circostanze dobbiamo trovare il modo, nel corso della nostra vita, di far diventare realtà.
La settimana si svolgerà lungo sette materie che ci aiuteranno poi a elaborare il progetto durante l’inverno per mirare a cominciare a realizzarlo nell’anno successivo. Per questo è importante che partecipino anche dei liceali che ci dicano, sulla base della loro esperienza come vorrebbero che fosse un liceo.
Il numero dei posti complessivi è limitato fino a un massimo di 35 e chi prima si iscrive ha diritto di precedenza e riceverà risposta di accettazione con un programma di massima della settimana che va da domenica 21 a domenica 28 agosto.
Le iscrizioni sui moduli acclusi devono arrivare per posta a:
Centro Studi Quaderni d’Ontignano, via di Paterno 2, Ontignano, 50061
COMPIOBBI di Fiesole (Firenze)

Molti cari saluti
Giannozzo Pucci

Servizio civile 2016 – collaborazione per la promozione dei progetti

A Verona il Movimento Nonviolento, la Mag e l’Istituto Don Calabria hanno siglato un accordo di collaborazione per la promozione dei progetti di Scn, di cui al bando 2016.
Oltre al progetto del MOVIMENTO NONVIOLENTO “Un’altra difesa è possibile” che puoi trovare qui  http://nonviolenti.org/cms/bando-servizio-civile-nazionale-2016/

Clicca qui  www.magverona.it/scn2016  per visualizzare il progetto della MAG “Volontari/e alla Scoperta dell’Economia Sociale e della Finanza Solidale”.

Clicca qui www.serviziociviledoncalabria.it per visualizzare i progetti proposti
dall’IST. DON CALABRIA.

E’ possibile presentare la candidatura ad un solo progetto di Servizio Civile – e direttamente presso l’ente titolare del progetto che ti interessa -, pena l’esclusione.

SCADENZA per la presentazione della domanda: 30 giugno 2016 alle ore 14.00.

2 Giugno: Festa della Repubblica (che ripudia la guerra)

Egregio Presidente Mattarella,
in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica, desideriamo sottoporLe una nostra proposta, comunicarLe un nostro apprezzamento, farLe alcune domande ed illustrarLe una nostra Campagna.

La proposta
Non capiamo, signor Presidente, perché il 2 giugno – data che celebra la nascita referendaria della nostra  Repubblica – sia consegnato nei festeggiamenti ad una parata militare, ossia ad una esaltazione ed evocazione di quello spirito di guerra che – come Ella ha recentemente ricordato – non ha mai assicurato nè stabilità nè progresso, al contrario della pace. Anche alle luce delle sue recenti parole pronunciate ad Asiago, davvero non riusciamo a capire perché non siano chiamate a sfilare il 2 giugno le forze di pace, che difendono i diritti sanciti nei principi fondamentali della Costituzione che “ripudia la guerra”, a cominciare dal diritto al lavoro. La presenza di una delegazione di Sindaci non modifica il carattere militare della sfilata e della parata.
Per questo le chiediamo, signor Presidente, di abolire definitivamente questa anacronistica parata di armi e di armati e di fare della Festa della Repubblica una vera festa di popolo, una festa di pace, diffusa nel Paese ed anche animata significativamente dai giovani volontari in servizio civile.

L’apprezzamento
Abbiamo molto apprezzato il suo intervento ad Asiago, lo scorso 24 maggio, in occasione delle “celebrazioni” per il centenario della “grande guerra”.
Condividiamo la Sua condanna senza appello: “la guerra, ogni guerra, è un moltiplicatore di lutti e di sofferenze”.
Condividiamo le Sue analisi circa le ragioni che portarono a quella “guerra crudele e fratricida”: “la volontà di potenza e gli egoismi nazionalisti spinsero gli Stati, lentamente ma inesorabilmente, come su un piano inclinato, verso il baratro del conflitto”.
Condividiamo, infine, le Sue considerazioni sulla costruzione della pace come unica possibilità di assicurare il benessere: “è stata la pace, non la guerra, ad assicurare stabilità e progresso. E’ stato il dialogo, non lo scontro, a permettere le grandi conquiste civili, economiche e sociali di questi settanta anni. Sono state le intese, le alleanze non aggressive, le unioni a livello sovranazionale, e non le chiusure e le barriere, a garantire al nostro Paese, e agli altri, la libertà, la democrazia, il benessere, lo sviluppo”.

Le domande
Ci permettiamo di rivolgerLe alcune domande, in merito al ruolo che il nostro Paese sta svolgendo all’interno di quella che papa Francesco definisce “la terza guerra mondiale diffusa”. Ma non per questo meno crudele e fratricida.

La prima domanda che Le rivolgiamo riguarda la preparazione della guerra: perché il nostro Paese consuma oltre 23 miliardi di euro del bilancio annuo dello Stato in spese militari – collocandosi così tra le prime dodici potenze militari al mondo – anziché in spese civili e sociali, nelle quali si colloca invece agli ultimi posti in Europa, come dicono gli indicatori internazionali? In questo modo anche il nostro Paese contribuisce considerevolmente a quella cifra complessiva – mai toccata prima – di 1.700 miliardi di dollari che nell’ultimo anno sono stati spesi nel mondo dalla “volontà di potenza” degli Stati. Contribuendo ad inclinare ancora il piano della guerra di tutti contro tutti. E’ stato calcolato che con porzioni di questa cifra potrebbero essere raggiunti gli Obiettivi ONU del Millennio per sconfiggere fame, ignoranza e malattie e, contemporaneamente, debellare guerre e terrorismo.
La seconda domanda riguarda la produzione e il commercio delle armi. Come Lei sa, Presidente, nonostante il nostro Paese si sia, da tempo, dotato di una legge restrittiva sul commercio delle armi (la 185/90), la recente relazione del Governo al Parlamento sul commercio internazionale delle armi mostra come l’export italiano sia praticamente triplicato nel 2015, con un incremento del 186% rispetto al 2014. Una esplosione senza precedenti, come senza precedenti è l’esplosione delle guerre sul pianeta, del terrorismo diffuso, della fuga dei profughi, della tragedia dei nuovi muri, che anche Ella, Presidente, ha stigmatizzato. Anche le armi italiane – che sparano in quasi tutti i conflitti armati del Pianeta – contribuiscono ad avvicinare questa “terza guerra mondiale”. Allora, se non vogliamo essere ancora complici della immane tragedia in corso, è tempo di investire urgentemente nella riconversione civile dell’industria bellica.
Sappiamo bene, signor Presidente, che queste decisioni non dipendono direttamente dalla Sua volontà, anche se il suo ruolo di “capo delle Forze Armate” e di “presidente del Consiglio supremo di difesa” renderebbe particolarmente autorevole un Suo autorevole pronunciamento su queste specifiche questioni, in sintonia con quanto sta facendo fin dall’inizio del pontificato papa Francesco.

La Campagna
E’ anche in base a queste riflessioni che il Movimento Nonviolento – fondato da Aldo Capitini e Pietro Pinna – che ci onoriamo di rappresentare e che da oltre mezzo secolo si impegna a preparare la pace anzichè la guerra, oggi promuove e sostiene la Campagna “Un’altra difesa è possibile” per l’istituzione del “Dipartimento della difesa civile non armata e nonviolenta”, con pari dignità della difesa militare e armata, per la realizzazione piena degli articoli 11 e 52 della Costituzione italiana. La relativa proposta di legge, già depositata in Parlamento e sottoscritta da 74 deputati di vari gruppi politici, ha lo scopo di dotare il nostro Paese dei mezzi e degli strumenti idonei e alternativi alla guerra per promuovere “il dialogo, le intese e le alleanze” tra i popoli – come Ella giustamente ricorda – capaci di intervenire nei conflitti prima che essi degenerino in guerre con attività di prevenzione, durante con strumenti di mediazione e interposizione, e dopo con capacità di promuovere la riconciliazione.
Per queste ragioni auspichiamo che – al più presto – la proposta di legge possa essere calendarizzata, votata in Parlamento e giungere sul Suo alto scranno per la firma definitiva.

Voglia, signor Presidente, accogliere la nostra stima e i nostri auguri per la Festa della Repubblica che ripudia la guerra.

per il Movimento Nonviolento

Pasquale Pugliese
Segretario

Massimo Valpiana
Presidente