Breve nota biografica su Pietro Pinna
Nato a Finale Ligure, il 4 gennaio 1927, di origine sarda, Pietro Pinna viveva a Ferrara quando, alla fine del 1948, fu chiamato alle armi. Diventato antimilitarista dopo aver vissuto gli orrori della Seconda guerra mondiale e persuaso dal pensiero di Aldo Capitini, decise di rifiutare il servizio di leva, passando alla storia come il primo obiettore di coscienza d’Italia per motivi politici nel secondo dopoguerra. Processato per disobbedienza fu condannato al carcere una prima volta per dieci mesi, e successivamente per altri otto. Venne infine riformato per “nevrosi cardiaca”.
Grazie all’eco dato da Capitini alla sua disobbedienza, il caso assunse rilievi internazionali. Tra le varie testimonianze di solidarietà, ventitré parlamentari inglesi, presieduti dal laburista reverendo Reginald W. Sorensen, firmarono una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio De Gasperi per intercedere in suo favore. Eco di questa solidarietà internazionale si trova nell’archivio di Pinna nel carteggio. Nel 1960 lasciò Ferrara e si recò a Partinico a collaborare con Danilo Dolci e il Centro Studi e Iniziative per la Piena Occupazione a Partinico.
Pinna in seguito divenne uno dei più stretti collaboratori di Aldo Capitini e continuò ad operare nel Movimento nonviolento per tutta la vita, diventandone segretario nazionale dal 1968 al 1976. Fu direttore responsabile della rivista “Azione nonviolenta” fino alla morte, sopraggiunta il 13 aprile 2016.
Numerose le circostanze che lo portarono a pagare in prima persona con il carcere le sue scelte nonviolente. Il 17 gennaio 1973, già segretario del Movimento nonviolento, in seguito ad una affissione contro la celebrazione delle Forze armate il 4 novembre (“Non festa ma lutto”), fu arrestato a Perugia e condannato per direttissima per vilipendio alle Forze armate. In seguito alle manifestazioni a suo sostegno organizzate in diverse città, venne liberato nel febbraio 1975 a seguito di una istanza di grazia all’allora Presidente della Repubblica Giovanni Leone. L’archivio contiene la documentazione relativa alla campagna di mobilitazione per la sua scarcerazione.
Nell’aprile del 1979 fu condannato dalla Corte d’Appello di Trieste ad una pena di 8 mesi di reclusione per blocco stradale, pena che successivamente gli fu condonata. Fu il promotore della seconda, terza e quarta marcia per la pace Perugia-Assisi che si tennero rispettivamente nel 1978, 1981 e 1985. Fu tra gli organizzatori della Marcia Catania-Comiso (24 dicembre 1982 – 3 gennaio 1983) per protestare contro l’installazione della base missilistica statunitense, prima azione concreta di lotta nonviolenta contro le installazioni militari in Italia. Nel 2008 fu insignito del Premio Nazionale Nonviolenza. Nel 2012 la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa gli conferì la laurea honoris causa in Scienze per la Pace. Pietro Pinna morì il 13 aprile 2016 a Firenze.
Pietro Pinna e il suo archivio
L’archivio di Pietro Pinna rispecchia ampiamente la sua attività di attivista per lo sviluppo della nonviolenza. La conservazione delle carte e delle foto sono servite al produttore per l’organizzazione delle numerose conferenze ˗ definite spesso “conversazioni” ˗ a cui ha partecipato, e per lo studio di temi specifici, sempre legati alla nonviolenza.
Un’altra parte dell’archivio è composta dalla ricca corrispondenza con altri esponenti della realtà politica nonviolenta. Le lettere inviate a Pinna sono legate al suo ruolo centrale nel Movimento Nonviolento, di cui è stato per un periodo il segretario, e come responsabile del periodico “Azione Nonviolenta”.
Un gruppo di carte raccoglie le testimonianze dirette relative ad alcuni processi legati alla sua attività antimilitarista mentre un’altra parte dell’archivio raccoglie le numerose attività di Pinna in vari centri, gruppi, coordinamenti, associazioni, movimenti, diversi ma sempre legati al Movimento Nonviolento; si tratta dei Centri di Orientamento Sociale, dei Centri di Orientamento Religiosa, della Società Vegetariana Italiana, dell’organizzazione delle marce Perugia ─ Assisi e della, campagna per Obiezione alle Spese Militari e Difesa Popolare Nonviolenta. In questo gruppo sono depositate carte di Aldo Capitini con il quale Pinna collaborava strettamente.
Completano la parte cartacea dell’archivio corpose rassegne stampa, ritagli di giornali e una collezione molto ampia delle circolari del Centro studi e iniziative di Partinico promosso da Danilo Dolci. Le foto riprendono momenti pubblici e conviviali dell’attività di Pinna.
L’archivio ha seguito il produttore durante i suoi spostamenti nelle città dove ha abitato per maggior tempo: Ferrara, Perugia, Firenze. Al momento della morte, avvenuta a Firenze il 13 aprile 2016, l’archivio è stato riordinato con la divisione degli appunti, dei bloc notes e delle lettere e la loro conservazione in contenitori di plastica, poi sostituiti, parzialmente con coperte di carta. Il corpo documentario è quindi diviso per gruppi di documentazione omogenea e i fascicoli sono stati ricostruiti sulla base delle tracce lasciate dal produttore e dal riordino successivo.
Alla fine del primo riordino avvenuto a Firenze buona parte dell’archivio è stato inviato alla Casa della Nonviolenza ˗ sede centrale del Movimento Nonviolento a Verona ˗ e una parte presso la sede del Movimento Nonviolento a Fiumicino. Successivamente le due parti sono state accorpate e nel mese di agosto 2018 si è proceduto al riordino.
1 La nota biografica che qui si pubblica è una rielaborazione della scheda tratta da wikipedia che fornisce i dati essenziali su Pietro Pinna utili per inquadrare la attività in relazione all’archivio La pagina di wikipedia si può trovare all’indirizzo https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Pinna consultata per questa breve nota il 1° settembre 2018. Numerose sono le pubblicazioni su Pietro Pinna. In particolare si segnala il numero di Azione Nonviolenta (luglio-agosto 2017) a lui dedicato. Questo numero contiene l’indice completo e ragionato dei suoi scritti in Azione Nonviolenta. Un aiuto alla comprensione della personalità di Pietro Pinna si segnala l’allegato al numero di Azione Nonviolenta (luglio-agosto 2017) contenente il saggio di Matteo Soccio “Pietro Pinna. Storia di un uomo in cerca di umanità” dedicato alla sua vita.