XXII CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Verona, 1 Novembre – 4 Novembre 2007
Le amiche e gli amici della nonviolenza, riuniti in Verona per il 22° Congresso del Movimento Nonviolento, al termine di lavori articolati in commissioni e sedute tematiche:
– esprimono adesione alle linee generali di analisi e di programma esposti nell’introduzione del Presidente;
– assumono gli impegni risultanti dai lavori delle commissioni come approvati dall’assemblea e gli indirizzi delle mozioni particolari approvate dall’assemblea stessa;
– ribadiscono la necessità dell’apporto dei pensieri e delle pratiche della nonviolenza, esercizio competente del potere di tutti e di ciascuno, per affrontare la grave crisi della politica e delle stesse strutture della democrazia rappresentativa, evidentemente, anche nei paesi di più lunga e consolidata tradizione;
– si impegnano nel confronto e sono aperti alla collaborazione con quelle forze politiche e sociali che si mostreranno più consapevoli della profondità della crisi del nostro paese e dell’illusorietà di soluzioni affidate all’ingegneria istituzionale o alla demagogia dell’antipolitica;
– indicano nella diffusione e approfondimento del lavoro dei Centri del Movimento Nonviolento e dei singoli aderenti, nel loro collegamento a livello regionale, nel loro coordinamento affidato al comitato nazionale, nella costante apertura, proposta e pratica di collaborazione ai movimenti o realtà diffuse che alla nonviolenza si ispirano, la condizione necessaria perché l’aggiunta della nonviolenza per la politica buona sia credibile e possibile;
– indicano nella diffusione di Azione nonviolenta, nel suo utilizzo come essenziale strumento di comunicazione dei pensieri e delle pratiche della nonviolenza, un impegno prioritario per tutti gli aderenti.
Il Movimento Nonviolento impegna se stesso, tutti i propri iscritti, le sedi e i centri, il comitato di coordinamento e il direttivo, a realizzare entro l’autunno del 2010, a conclusione del Decennio per la nonviolenza, una iniziativa (marcia, raduno o altro) possibilmente di dimensioni europee (coinvolgendo altri movimenti nonviolenti, in collaborazione con War Resisters’ International), che riaffermi la priorità dell’opposizione integrale alla guerra e alla sua preparazione tramite il metodo della nonviolenza attiva. Tale evento sarà preparato e costruito con specifiche giornate – almeno due all’anno, da individuare nelle date e nei contenuti -, nella quale tutti i gruppi e i singoli aderenti si attiveranno localmente in modo pubblico per riaffermare l’identità del Movimento Nonviolento e la sua visibilità.
La marcia o evento conclusivo del 2010 sarà riempito dai contenuti emersi dalle iniziative proposte da questo XXII Congresso ed effettivamente realizzate nei prossimi 3 anni. Sarà il punto di arrivo di un percorso collettivo, realizzato con “familiarità e tensione” dagli aderenti al Movimento Nonviolento che nuovamente si riuniranno nel XXIII Congresso Nazionale, nel 2010.
Approvata (unanimità)
CORPI CIVILI DI PACE (COMMISSIONE 1)
Il XXII Congresso del Movimento Nonviolento ribadisce la validità della funzione svolta dall’Associazione IPRI ((Italian Peace Research Institute)-Rete CCP (Corpi Civili di Pace), di cui il Movimento Nonviolento è cofondatore con altre associazioni. Il Movimento Nonviolento ritiene che la funzione principale di questa associazione che riunisce la ricerca sulla pace (IPRI) e la proposta di interventi nonviolenti in zone di conflitto (Rete CCP) debba continuare ad essere quella di perseguire l’obiettivo di proporre la costituzione da parte dello Stato o dell’Europa di corpi Civili di Pace quale alternativa dell’attuale politica di invio di missioni militari spacciandole per interventi di pace anche quando senza ombra di dubbio sono interventi di guerra.
Come obiettivi da perseguire a livello istituzionale identifichiamo:
– Legge per l’istituzione anche nel nostro Paese di un Istituto di ricerca sulla Pace;
– Legge che istituisca dei Corpi civili di pace quale alternativa all’invio di militari all’estero in zone di conflitto;
– Programma di incontri culturali e seminariali di pratica nonviolenta da proporre alle Amministrazioni locali tramite la rete della associazioni locali.
Pur essendoci già delle iniziative di volontari in zone di conflitto, il Movimento Nonviolento ritiene che un riconoscimento di questa funzione da parte dello Stato sia un passo necessario di riconoscimento al ruolo che posso esercitare i Corpi civili di pace :
– Prevenzione
– Mediazione, interposizione e soluzioni nonviolente in situazioni di conflitto
– Interventi di riconciliazione
Tutte queste attività devono essere necessariamente distinte da interventi di aiuti umanitari o di “ricostruzione” che sono ruoli normalmente gestiti dalle ONG.
E’ necessario quindi che l’attività dell’ IPRI-Rete CCP con l’attivo impegno del Movimento Nonviolento, progettuale e anche autonomo, continui ad essere di interlocuzione con le nostre istituzioni parlamentari, governative ed Enti Locali.
Approvata (1 astenuto)
SERVIZIO CIVILE (COMMISSIONE 2)
Il Movimento Nonviolento si impegna a:
1) Salvaguardare il significato/valore del SC (Servizio civile) come contributo alla DPN (difesa popolare nonviolenta), e pertanto ad essere informato sulle ricerche in atto e sulla realtà operativa odierna del sistema SCN (Servizio civile nazionale).E quindi a :
– impegnare il Comitato di Coordinamento a partecipare e contribuire criticamente al dibattito sul processo di sviluppo del SC nelle prospettive individuando modi, luoghi,tempi e soggetti strategici più idonei, non appena i dati delle ricerche sono disponibili.
– Utilizzare la rubrica SC su Azione nonviolenta come strumento di confronto in modo costante e attinente ai “fatti” attuali del SC.
2) Curare la qualità della realizzazione dei progetti di SC posti in essere aumentando lo sforzo per :
– rafforzare la realizzazione di percorsi formativi nelle specifiche tematiche legate a nonviolenza, DPN, EDAP (Educazione alla pace)
– individuare programmi operativi più dettagliati e condivisi. Questo già a partire dal progetto in avvio a Brescia il 5 Novembre 2007 per poi modificare i progetti da presentare nel 2008.
3) Avviare e curare il confronto per la condivisione di attività progettuali con associazioni, movimenti e soggetti affini al Movimento Nonviolento a partire da quelli presenti sui territori delle sedi del MN accreditate per il SC, al fine di presentare i progetti 2008 in forma co-progettante.
4) Individuare almeno un’idea progettuale in materia di DPN, al fine di sperimentare con volontari in SC forme di DPN, in Italia o in collegamento con la WRI (War Resisters’ International). Obiettivo sarà presentare un progetto di tale natura entro il 2009.
5) Valutare l’opportunità di aggiornare l’accreditamento al SC del Movimento Nonviolento nei tempi consentiti da UNSC (Ufficio nazionale Servizio civile) e Regioni al fine di facilitare, appena possibile, la realizzazione della presente mozione.
Approvata (1 astenuto)
EDUCAZIONE ALLA NONVIOLENZA (COMMISSIONE 3)
La commissione ha preso le mosse da una breve analisi delle esigenze raccolte nella scuola e al di fuori di essa rispetto alla formazione alla nonviolenza, e di ciò che già viene fatto a nostra conoscenza, dentro e fuori dal Movimento Nonviolento.
Nelle premesse è stato concordato che:
l’educazione è un campo strategico, e già politico, per la crescita della nonviolenza;
le esperienze di educazione alla pace e alla nonviolenza in questi anni stanno crescendo presso Enti Locali, scuole, associazioni, Università;
i contenuti trasmessi comprendono sia aspetti di educazione alla proposta della nonviolenza richiamandosi ai grandi autori e alle più importanti esperienze della storia, sia proposte mirate a sviluppare competenze nella gestione dei conflitti interpersonali e sociali vissuti da chi si avvicina alla formazione alla nonviolenza;
lo specifico della nonviolenza consiste proprio nel guardare alla complessità tenendo insieme i conflitti di livello micro, meso e macro; ricerca e azione; violenza diretta, culturale e strutturale;
le più importanti azioni che il Movimento Nonviolento mette in campo rispetto alla formazione sono:
la pubblicazione di Azione nonviolenta, fondamentale strumento di formazione;
una piccola linea editoriale che dà diffusione a riflessioni ed esperienze altrimenti difficili da reperire;
i campi estivi per giovani e adulti;
la partecipazione ai lavori del Comitato per il Decennio dell’educazione alla pace e alla nonviolenza;
la formazione ai volontari in Servizio Civile, presso le proprie sedi e, ove possibile, per altre realtà;
incontri sui temi della nonviolenza in tutti i luoghi dove si è chiamati e dove è possibile andare.
Di fronte al compito di rinforzare questi settori e di aprire a nuove possibilità, sono stati individuati tre nuclei di lavoro che nascono da esigenze specifiche:
1) Obiettivo: diffondere i contenuti della nonviolenza, per nulla scontati, cominciando dagli ambiti preposti alla formazione, ovvero la scuola, l’università, il servizio civile nazionale. Azioni: sono stati individuati alcuni impegni diversamente graduati che ricordiamo fin da oggi a tutti gli iscritti al MN e, per quanto possibile, a tutti gli abbonati ad AN, ovvero;
– proporre personalmente l’abbonamento ad Azione nonviolenta e l’acquisto di materiale librario alle biblioteche comunali e di quartiere dei luoghi dove abitiamo, alle biblioteche scolastiche, agli uffici che si occupano di servizio civile;
– prendere contatto con i Comuni di residenza affinché si impegnino nella promozione dell’educazione alla pace e alla nonviolenza, assumendo formalmente il tema nei loro statuti comunali e agendo coerentemente nella promozione di iniziative nelle scuole e sul territorio;
– far vivere nella propria realtà gruppi aperti di riflessione, di studio e di azione per la formazione alla nonviolenza, sull’esempio dei Centri di Orientamento Sociale di Aldo Capitini e dei laboratori maieutici di Danilo Dolci.
2) Obiettivo: valorizzare la ricchezza di esperienze già in atto, promuovendone lo scambio e il confronto a scopo sia di autoformazione, sia di moltiplicazione delle iniziative.
Azioni: proseguimento della rubrica sull’educazione, eventualmente dandole uno spazio più ampio per raccontare esperienze in atto, e creazione di una sezione specifica del sito dedicata all’educazione, di cui un primo progetto è già stato abbozzato da Luca Giusti e Raffaella Mendolia che valuteranno la possibilità di seguirlo anche in seguito, insieme al webmaster del sito del Movimento.
Questa sezione del sito potrebbe comprendere:
progetti ed esperienze di educazione e formazione alla nonviolenza;
materiali di lavoro elaborati e sperimentati da insegnanti iscritti al Movimento per condurre lezioni delle loro discipline, evidenziando lo specifico della nonviolenza o sviluppando una formazione più completa e senso critico rispetto alle discipline;
indirizzi di persone del MN disponibili a essere riferimento o a fare formazione;
bibliografie tematiche;
uno spazio per le scuole per la nonviolenza presentate in Azione nonviolenta, con i link;
link ad associazioni amiche;
un blog di scambio tra gli insegnanti iscritti al Movimento o impegnati sul tema, per una comunicazione veloce e leggera sui contenuti e i metodi che sperimentano nel loro lavoro
3) Obiettivo: favorire l’incontro tra chi opera nel campo dell’educazione e formazione alla nonviolenza, anche in un rapporto di collaborazione e apertura con altre realtà.
Azioni: progettare un seminario specifico sull’educazione alla nonviolenza proponendone la realizzazione congiunta al Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) e preparandolo attraverso il sito e la rivista. Anche su questo è stata individuata una referente per la sua preparazione, in una amica del Movimento Nonviolento che fa parte dell’MCE da molti anni e può quindi fungere da figura di collegamento tra le due associazioni.
Approvata (1 astenuto)
ECONOMIA, ECOLOGIA, ENERGIA (COMMISSIONE 4)
La Commissione ha affrontato con notevole interesse e partecipazione il complesso legame tra economia, ecologia ed energia. E’ ormai per noi ovvio come l’attuale sistema economico abbia creato un’economia violenta, antropocentrica e malata che sta rapidamente portando verso il disastro. Ad essa va opposta un’economia nonviolenta, rispettosa della natura e di tutti gli esseri viventi. Nell’ottica capitiniana del “ad ognuno di fare qualcosa” abbiamo raccolto una serie di pratiche virtuose che chiediamo di applicare e promuovere a tutti gli aderenti al Movimento Nonviolento:
1) sviluppare forme di scambi non monetari anche attraverso la creazione di banche del tempo;
2) riciclare e riparare le cose e gli oggetti, anche supportando il piccolo lavoro artigiano legato a questo, soprattutto nelle sue forme legate al lavoro femminile e migratorio;
3) creare momenti di scambio di cose ancora utili che non usiamo più, organizzando delle “feste del riuso” nei nostri comuni;
4) coltivare un orto, autoprodurre alimenti;
5) organizzare i nostri acquisti in gruppi di acquisto solidale presso agricoltori biologici locali, sia per ridurre gli spostamenti della merce, sia per rafforzare forme di economia locale;
6) sempre in un’ottica di promuovere forme di autoproduzione, si propone di portare nelle scuole l’esperienza degli orti a scuola e questo anche per far capire ai bambini l’importanza dell’origine degli alimenti e di un approccio consapevole ad essi;
7) ricordare l’importanza di potenziare e facilitare l’uso della mobilità ciclo-pedonale in città, scoraggiando l’uso dell’automobile;
8) praticare e promuovere forme di turismo locale “di vicinato” e consapevole, anche per ridurre il traffico aereo;
9) applicare e promuovere nei nostri comuni forme di risparmio energetico sull’illuminazione, sul riscaldamento e sul riutilizzo dell’acqua piovana nelle nuove costruzioni;
10) sposare l’economia solare (forma di energia alla quale si riconducono tutte le altre energie rinnovabili alternative, dall’eolico al legno) alla quale affidarci anche nel piccolo delle nostre case attraverso i pannelli solari.
Questo decalogo è consapevolmente un elenco incompleto delle buone pratiche possibili che ci portano ad avere stili di vita sostenibili che rientrano nel desiderio di un vita più sobria e di una politica legata alla decrescita felice del consumo.
Il Movimento Nonviolento si impegna ad una costante informazione sui temi trattati (anche attraverso la promozione dell’abbonamento cumulativo tra le riviste Azione nonviolenta e Gaia) e soprattutto a farsi promotore di forme di economia locali che vadano verso la costruzione di vere e proprie reti di economia solidale.
Approvata (unanimità)
RISPOSTE DI MOVIMENTO ALLA CRISI DELLA POLITICA (COMMISSIONE 5)
Per “crisi della politica” si deve intendere innanzitutto la crisi dei partiti e dei politici, a partire da quelli di sinistra, che troppe volte hanno perso il fondamento e il riferimento nella loro cultura e storia di origine, sino al punto di annullare ogni distinzione concreta fra destra e sinistra.
Tutti ciò ha contribuito, complice la “cattiva maestra TV”, ad un diffuso imbarbarimento e alla diffusione di una cultura parafascista, intollerante, nichilista che contagia gran parte della gioventù.
Di fronte a questo scenario, il Movimento Nonviolento dovrà impegnarsi lungo le seguenti linee direttrici:
1) Operare per coinvolgere la cittadinanza in una politica dal basso che realizzi concretamente l’ideale della omnicrazia capitiniana, dell’empowerment, dell’arte di non essere governati, dell’autogoverno. Questo processo sarà più facile da sviluppare nella piccola scala, ovvero in singoli quartieri, piccole cittadine e paesi dove tuttora sono più forti i legami di solidarietà;
2) In questa opera di diffusione del “potere dal basso” il Movimento Nonviolento privilegerà la partecipazione a quelle esperienze di lotta già radicate nel territorio, in difesa di comunità minacciate dalla politica centralista, sviluppista, corruttrice, delle “grandi opere” e della militarizzazione del territorio (TAV, autostrade, rigassificatori, inceneritori, basi militari). Gli attivisti del Movimento Nonviolento sono in grado di contribuire all’addestramento alle lotte nonviolente coinvolgendo anche settori non sempre in sintonia con tale orientamento (centri sociali, movimenti antagonisti). Si invita a costituire una banca dati ed una mappatura delle esperienze in corso;
3) Il Movimento Nonviolento promuove una cultura della nonviolenza intesa come “rivoluzione permanente” e come “sovvertimento di una società inadeguata” (Capitini) a partire innanzitutto dal proprio specifico di “opposizione integrale alla guerra”, con un programma costruttivo che intende realizzare forme di difesa popolare nonviolenta, interna ed esterna, mediante i Corpi civili di pace, e una diffusa capacità di trasformazione nonviolenta dei conflitti, dal micro al macro, mediante tecniche di mediazione;
4) Il Movimento Nonviolento continua il suo lavoro di interlocuzione con il livello della politica istituzionale sia su temi e proposte legislative specifiche, sia su un confronto culturale che richiami alla loro responsabilità quei politici e quelle istituzioni che troppo spesso si richiamano alla nonviolenza in termini genericamente retorici;
5) Consapevole dell’enorme portata di questo impegno, il Movimento Nonviolento si propone di potenziare le proprie strutture e sedi organizzative, aumentare la partecipazione degli attivisti, migliorare gli strumenti di comunicazione, a cominciare dalla rivista Azione nonviolenta, e svolgere un capillare lavoro culturale e di formazione in tutte le sedi e le occasioni propizie, in sinergia con altre associazioni e movimenti dell’area nonviolenta.
Approvata (3 astenuti)
RESISTENZA NONVIOLENTA CONTRO IL POTERE MAFIOSO (COMMISSIONE 6)
La commissione, pur ritenendo degna di grande attenzione l’evoluzione della situazione nelle diverse aree del paese interessate dal fenomeno mafioso, ha preso in esame in particolare la situazione della Calabria, regione nella quale tra l’altro si è svolto nell’agosto scorso un partecipato incontro preparatorio al Congresso nazionale.
Il Movimento Nonviolento riconosce in Calabria un’emergenza democratica e una degenerazione delle condizioni di convivenza civile. Le analisi sul fenomeno della ‘ndrangheta sono molte. In questo pezzo di Italia si è consolidato ed è in espansione un sistema mafioso che intreccia e salda i tre livelli di violenza analizzati da Galtung:
la violenza diretta: la ‘ndrangheta ha un apparato militare capace ormai di colpire in qualunque angolo d’Italia e di Europa, con estrema violenza come si è visto con la strage di ferragosto in Germania;
la violenza strutturale: essa ha un totale controllo del territorio fondato su reti familistiche di affiliazione, che non generano pentitismo, che situa i propri uomini in tutti i luoghi di incontro tra i bisogni delle persone e la loro soddisfazione. Ciò che in altri luoghi di Italia è un diritto – cure ospedaliere, lavoro, sicurezza ecc. – in Calabria è una elargizione del potere mafioso a cui si contraccambia con il voto di scambio. La presenza mafiosa è ormai trasversale ai diversi partiti di destra e sinistra;
la violenza culturale: l’espansione del sistema di violenza genera rassegnazione nelle popolazioni più anziane e ammirazione in buona parte delle più giovani, che vedono in questo centro di potere una garanzia di affermazione e rispetto dei propri “diritti”, in un circolo perverso che genera nuovi affiliati e aumenta la capacità di dominio e controllo.
Di fronte a un contesto di questo tipo il Movimento Nonviolento non crede che ci si possa limitare a “fare il tifo” per i pochi magistrati coraggiosi, isolati, e osteggiati dal potere politico, ma ritiene che queste condizioni possano costituire un importante laboratorio nel quale la nonviolenza italiana si misura con un sistema interno di violenza. Non si parte da zero ma da un’esperienza maturata negli anni, a partire dall’impegno di persone come Danilo Dolci, Peppino Impastato, Placido Rizzotto e dagli approfondimenti e iniziative sviluppate in Sicilia, anche con il contributo di Libera e di tanti amici della nonviolenza.
A questo scopo il Movimento Nonviolento intende muoversi su alcune direttrici:
a) sostenere, per quanto nelle sue possibilità e in particolare attraverso i propri iscritti residenti in Calabria, la costituzione di una rete nonviolenta regionale che ha mosso il primo passo proprio nell’incontro di agosto promosso dal Movimento Nonviolento a Palmi. All’interno di questa rete vede con particolare interesse la costruzione del progetto “Satyagraha in Calabria”, proposto al Congresso da un nostro iscritto, e che prevede il coinvolgimento sul focus antimafia dei diversi centri di pace e nonviolenza presenti in regione;
b) il Movimento Nonviolento vede con altrettanto interesse la realizzazione di un seminario su “mafia e nonviolenza” che la rete IPRI-Corpi Civili di Pace sta preparando per la prossima primavera a Stilo, al quale non farà mancare il suo contributo di idee, oltre a mettere a disposizione Azione nonviolenta per i materiali preparatori e per la pubblicazione dei risultati;
c) infine, impegna il proprio Coordinamento nazionale ad organizzare in tempi congrui un campo estivo in Calabria di formazione alla nonviolenza in collaborazione con i centri nonviolenti della regione.
Approvata (1 astenuto)
Mozioni particolari
OBIEZIONE DI COSCIENZA
Preso atto che la Commissione Difesa del Parlamento, con potere legislativo, quindi senza dibattito in Aula, ha approvato una legge (n. 130 del 2 agosto 2007, recante “Modifiche alla legge 8 luglio 1998, n. 230, in materia di obiezione di coscienza”, pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 194, del 22 agosto 2007), che permette a chi negli anni scorsi ha fatto la scelta del servizio civile sostitutivo delle leva obbligatoria militare, dichiarandosi quindi obiettore di coscienza, di recedere da tale dichiarazione, potendo così fare richiesta del porto d’armi, sia per l’esercizio della caccia che per difesa personale;
pur non volendo impedire a nessun obiettore di rivedere, cambiare, negare la scelta fatta in gioventù,
il Movimento Nonviolento rivendica la centralità dell’obiezione di coscienza ieri come oggi (al punto che ai volontari in servizio civile impiegati nelle proprie sedi propone la scelta dell’obiezione come valore fondante la nonviolenza).
Nella convinzione che l’obiezione di coscienza dovrà essere sempre garantita a coloro che hanno scelto volontariamente di far parte dell’esercito e dovrà essere garantita nell’eventualità del ripristino della leva obbligatoria, per ora solamente sospesa, il Movimento Nonviolento chiede agli Uffici competenti (Ministero della Difesa e Ufficio nazionale servizio civile) di accedere ai dati sulle eventuali rinunce da parte di ex obiettori, al fine di creare un osservatorio su tale fenomeno;
inoltre il Movimento Nonviolento chiede che –in coerenza con la normativa di rinuncia allo status di obiettore- venga (per principio di reciprocità) riconosciuto nel Codice Militare di pace e di guerra la possibilità per i militari di rinunciare in qualsiasi momento, anche nelle missioni internazionali, al proprio status di soldato e quindi poter rifiutare l’obbedienza agli ordini iniqui o comunque in contrasto con l’articolo 11 della Costituzione italiana.
Approvata (unanimità)
CASA PER LA PACE DI GHILARZA
Il Congresso, preso atto dell’offerta di donazione al Movimento Nonviolento della struttura “Casa per la pace” di Ghilarza (provincia di Oristano, regione Sardegna), dà mandato ai nuovi organi eletti di procedere all’acquisizione della proprietà. Impegna il Movimento a mantenere le finalità di “Casa per la pace” in conformità e nello spirito di quanto contenuto nella propria Carta programmatica. Individua come obiettivo a breve termine la concretizzazione di una propria sede a Ghilarza con lo scopo di radicarsi nel territorio e promuovere iniziative nonviolente. Il Movimento si impegna ad attivare una specifica campagna finanziaria per reperire quelle risorse necessarie al mantenimento di questa nuova struttura.
Premesso che una gran parte della “Casa per la pace” di Ghilarza, tramite lavori di ristrutturazione potrebbe garantire spazi per l’attuazione di progetti innovativi (centro di documentazione, laboratori per attività manuali, parte mussale, ecc.), il Movimento Nonviolento si attiverà per la concretizzazione di possibili proposte finalizzate a considerare la presenza della “Casa per la pace” a Ghilarza.
Approvata (unanimità)
NO DAL MOLIN
L’ampliamento della base militare di Vicenza, l’aumento delle spese militari destinate agli armamenti, la costruzione di nuove armi offensive di distruzione, ecc., rappresentano scelte criminose e guerrafondaie da sempre contrastate dal Movimento Nonviolento. Pertanto il Movimento Nonviolento si impegna a sostenere la lotta della popolazione di Vicenza contro l’ampliamento della base militare USA e a rafforzarne sempre più le caratteristiche di conduzione nonviolenta. In particolare il Movimento Nonviolento, tramite il proprio Centro e la Casa per la Pace, si impegna a partecipare alla mobilitazione prevista nella città di Vicenza nel mese di dicembre 2007.
Approvata (unanimità)
NO TAV
Il progetto per il “Quadruplicamento della linea Verona-Fortezza di accesso alla galleria di base del Brennero sull’asse ferroviario Mo¬naco-Verona” e per la stessa “Galleria di base del Brennero” co-stituisce un complesso unitario di grandi opere che fanno parte del cosiddetto corridoio 1 Berlino-Palermo del programma Trans European Network, TEN. Non si tratta di semplici opere di potenziamento, è un vero e proprio progetto TAV/TAC (treni ad alta velocità e capa¬cità) anche se i promotori hanno evitato di usare queste sigle che ormai per il senso comune significano interventi inutili, danni am¬bientali gravi, costi collettivi enormi, profitti di pochi.
Ci opponiamo a questo progetto:
• per ragioni di politica dei trasporti prima di tutto, e cioè perché (al di là degli altri danni devastanti) è inutile visto che i futuri enormi flussi di merci sono un auspicio dei promotori e non una previsione seria, che la linea storica è ancora largamente sottoutilizzata e non esiste nessuna strategia pubblica per trasferire fin da ora le merci da camion a rotaia (i TIR preferiscono l’autostrada A22 perché i pedaggi sono molto bassi e non per l’assenza di una ferrovia veloce);
• per ragioni sociali, perché le linee ferroviarie TAV (come del resto le grandi arterie stradali di transito) rendono le vallate corridoi per le merci sempre più difficili da abitare, come accade nelle Valli dell’Isarco e dell’Adige;
• per ragioni ambientali, visto che per il tunnel di base del Brennero e le nuove tratte di accesso venti anni di lavori con enormi cantieri causerebbero danni irreversibili alle falde acquifere, al paesaggio, ai terreni agricoli, creando grossissime discariche, grande traffico di camion, aumento drastico di emissioni nocive (scarichi, polveri);
• per ragioni economiche, dato che le opere in progetto (basate su un modello finanziario e gestionale dappertutto in crisi) sottraggono fondi ad attività ben più necessarie ed hanno costi complessivi altissimi (almeno 20 miliardi di euro) che finiranno inevitabilmente per essere pagati solo dalla collettività e non dai realizzatori privati cui, insieme ai loro protettori politici, andranno tutti i vantaggi;
• per gli sprechi energetici, visto che divorerà enormi quantità di energia sia durante i lavori sia ad opere realizzate (una linea TAV consuma il triplo di una linea normale).
Per tutto questo:
– visto che nei territori interessati si sono costituiti o si stanno costituendo dei Comitati di opposizione a quest’opera;
– visto lo splendido esempio della lotta nonviolenta portata avanti dagli amici della Val di Susa grazie anche alla partecipazione attiva di amici della nonviolenza;
il Movimento Nonviolento si impegna, dove vi siano le condizioni possibili, a partecipare attivamente alla crescente mobilitazione di opposizione a questa opera, apportando la nostra aggiunta nonviolenta.
Approvata (1 astenuto)
RIDURRE IL TRAFFICO AEREO
Il Congresso del Movimento Nonviolento
– impegnato nella difesa della biosfera fortemente minacciata dal surriscaldamento del clima;
– consapevole del pesante contributo che al surriscaldamento del clima dà il trasporto aereo;
– cosciente altresì che il trasporto aereo costituisce una forma di mobilità altamente inquinante e devastante per l’ambiente e dannosa per la salute e il benessere delle persone, fortemente energivora, interna ad un modello di sviluppo ecologicamente insostenibile, assai costosa per l’intera collettività locale e l’intera umanità vivente che in larghissima parte neppure ne fruisce;
esprime sostegno ai movimenti che si impegnano per la drastica riduzione del trasporto aereo;
ed in tal ambito sostiene i movimenti e le iniziative che con la scelta della nonviolenza e la forza della democrazia, in difesa della legalità e dei diritti umani di tutti gli esseri umani:
a) si oppongono alla realizzazione di nuovi aeroporti (e all’ampliamento degli aeroporti esistenti) laddove non ve ne sia una vera necessità ma essi siano realizzati per promuovere forme di turismo “mordi e fuggi” legate a una fruizione consumista, alienata, usurante e mercificata dei beni
ambientali e culturali, e ad un’esperienza del viaggiare che non sia arricchimento di conoscenza ma asservimento agli imperativi delle agenzie della narcosi pubblicitaria;
b) si impegnano per la riduzione drastica ed immediata del carico di voli dei sedimi aeroportuali collocati a ridosso di centri abitati già pesantemente gravati e fin soffocati dall’attività aeroportuale;
c) chiedono la cessazione dello sperpero di pubblico denaro per finanziare le compagnie aeree;
d) chiedono che cessino le agevolazioni e le esenzioni fiscali alle compagnie aeree;
e) si oppongono alle condotte gravemente antisindacali e violatrici dei diritti dei lavoratori messe in atto da eminenti compagnie aeree;
f) difendono il diritto alla salute, i beni culturali e ambientali, gli ecosistemi locali e l’ecosistema planetario, i diritti dell’umanità presente e delle generazioni future, minacciati dal dissennato incremento del trasporto aereo;
g) si impegnano per il rigoroso rispetto della legislazione in materia di difesa dell’ambiente, della salute, dei beni comuni;
h) chiedono che tutte le strutture aeroportuali realizzate e realizzande siano sottoposte senza eccezioni alla dirimente verifica della compatibilità con quanto disposto dalla vigente legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d’impatto ambientale (Via) e di
Valutazione ambientale strategica (Vas);
i) si oppongono alle attività militari che violano l’art. 11 della Costituzione e ad ogni ampliamento delle basi aeronautiche militari, e particolarmente alla presenza e all’ampliamento di basi aeronautiche militari di stati stranieri e di coalizioni intese a, o impegnate in, attività belliche che la Costituzione ripudia;
l) promuovono forme di mobilità sostenibile, modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie appropriate, scelte economiche ecocompatibili, eque e solidali;
m) promuovono una cultura della mobilità e del viaggio sostenibile, conviviale, solidale, aperta all’incontro e all’ascolto reciproco, rispettosa delle persone e dell’ambiente;
n) si impegnano per la riduzione del surriscaldamento climatico e per la difesa della biosfera.
Approvata (3 astenuti)
RIGASSIFICATORE
Il Movimento Nonviolento conferma il suo sostegno e l’adesione al Comitato contro il rigassificatore off-shore di Livorno e Pisa, per i seguenti motivi:
1) Questo progetto sarebbe un esempio concreto di una nuova generazione di impianti pericolosi e dannosi per l’ambiente e la salubrità dell’aria;
2) La realizzazione di questo progetto delineerebbe il mare come un “sito industriale” in uno spazio ambientale di particolare rilevanza, il santuario dei cetacei;
3) Amplierebbe l’economia violenta nei confronti del Delta del Niger, luogo di partenza della materia prima;
4) Incrementerebbe il traffico navale di petroliere e gasiere nel Mediterraneo con aumento di inquinanti nell’acqua del mare;
5) Comporterebbe nessun vantaggio per le comunità locali, sia interne di occupazione e riduzione del costo dei consumi, perché i lavori sono stati appaltati a ditte esterne e il gas liquido, per essere trasformato in GNL ha necessità di un processo costoso, che inciderebbe sulle bollette;
6) La totale mancanza di partecipazione e condivisione delle comunità locali nella gestione del progetto.
Approvata (1 astenuto)
URANIO IMPOVERITO
Il Movimento Nonviolento si impegna ad approfondire ed informare sulla cosiddetta “sindrome del Golfo” e sulle morti e malattie diffuse tra militari e civili a causa della permanenza nei territori di guerra o nei poligoni di tiro (polveri sottili, uranio impoverito, metalli pesanti, ecc.) e a fare di questo dramma un ulteriore elemento di contrapposizione ad ogni guerra e all’uso di armi i cui letali effetti per il presente e per l’avvenire sono forieri di conseguenze drammatiche ancora sconosciuti per la nostra e le future generazioni.
Approvata (unanimità)
NASCITA SENZA VIOLENZA
“Ogni donna è perfettamente preparata a partorire, come ogni neonato è perfettamente preparato a nascere”. A partire da questa frase di Lorenzo Braibanti, grande amico della nonviolenza, il Movimento Nonviolento si impegna:
– a diffondere un pensiero e una pratica di attenzione al momento della nascita nel quale le pratiche dannose comunemente accettate espropriano donne e nuovi nati di ogni soggettività e li sottopongono a violenze di ogni genere: fisiche, psicologiche, relazionali, sociali;
– a diffondere informazioni e conoscenze e pratiche sulla nascita senza violenza:
– a riconoscere le violenze (posizioni, solitudine, taglio cesareo, ecc.) e le espropriazioni cui sono sottoposte le donne durante il parto in ospedale, come violenze sessuali e di genere;
– a lottare contro una medicina che si è sostituita al sapere delle donne e dei nuovi nati;
– a riconoscere la nascita come bene comune.
Approvata (unanimità)
VEGETARIANESIMO E ANIMALI
Un aspetto fondamentale della vita delle madri e dei padri della nonviolenza (Maria Montessori, MK Gandhi, Lev Tolstoj, Aldo Capitini, ecc.) è stata la scelta vegetariana.
La violenza nei confronti degli animali (vivisezione, allevamenti, randagismo, caccia, zoo, circhi, ecc.) è enorme. L’invito è ad una seria riflessione (e azione) anche su questi temi, ricordando che l’Associazione Vegetariana Italiana è stata fondata da Aldo Capitini.
Approvata (unanimità)
FIORI DI PACE
Il Movimento Nonviolento, partecipando con alcuni suoi esponenti al progetto “fiori di pace”, intende sostenere ed estendere queste esperienze di incontro e di dialogo fra ragazzi israeliani e palestinesi in Italia e nel loro paese (presentate all’ONU dei Giovani di Terni – 5-6 ottobre 2007) perché sono:
– incontri di dialogo fra le differenze
– esperienze di gestione nonviolenta dei conflitti
– un progetto di pace preventiva (perché far incontrare questi ragazzi ed aiutarli a superare paure e pregiudizi significa aiutarli nel loro sviluppo psicologico per superare la durezza di una realtà insostenibile)
e rappresentano una speranza che nasce da una disperazione.
Pertanto si impegna a sostenerlo e a diffonderlo tramite le proprie reti e strumenti. In particolare adotta il DVD-video “Fiori di pace” come strumento utile alla diffusione della cultura della nonviolenza tra le giovani generazioni, tramite le scuole e i centri di aggregazione giovanile.
Approvata (1 astenuto)
DIRITTI UMANI
Nel 2008 (60° anniversario della Dichiarazione ONU sui Diritti Umani) il Movimento Nonviolento diffonderà, alle Amministrazioni locali, al Governo centrale, al Parlamento italiano, puntuali aggiornamenti sulle violazioni dei diritti umani contenuti nella Dichiarazione ONU, che quotidianamente avvengono nelle nostre comunità locali e a livello internazionale, per le competenze del governo italiano. Diffonderà tempestivamente tali osservazioni, oltre che agli organi di informazione, agli amministratori locali e ai parlamentari affinché possano provvedere a realizzare il rispetto della Dichiarazione ONU per le competenze di ciascuna Amministrazione.
Approvata (4 astenuti)
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Dopo l’approvazione della mozione politica generale, delle mozioni emerse dalle sei commissioni di lavoro e delle mozioni particolari, il Congresso ha votato gli organi del Movimento.
Presidente: Daniele Lugli
Direttivo: Elena Buccoliero e Mao Valpiana
Comitato di Coordinamento:
Sergio Albesano
Marco Baleani
Renato Fiorelli
Raffaella Mendolia
Adriano Moratto
Claudia Pallottino
Massimiliano Pilati
Rocco Pompeo
Pasquale Pugliese
Piercarlo Racca
Alberto Trevisan
Diretore di Azione nonviolenta:
Mao Valpiana