Formazione nonviolenta in musica

CORSI-LABORATORI Per:

· Insegnanti
· Animatori
· Obiettori-Volontari
· Cantanti-Cantautori-Musicisti

L’ARTE DI ARRANGIARSI IN MUSICA

Formazione alla nonviolenza

La musica dà forma alle idee, incorpora melodicamente, ritmicamente, sonoramente i comportamenti, i gesti, gli atteggiamenti e attraversa i fenomeni sociali, coinvolgendo anche profondamente la vita di tutti.

Il collegamento fra musica e lotta, fra musica e movimenti popolari è facilmente verificabile. Alcuni generi musicali sono stati, in particolari momenti storici, veicolo, rappresentazione e sostegno di una lotta politica o di un fenomeno sociale.

Abbiamo anche avuto l’uso di musica e canti in lotte nonviolente, vera e propria tecnica di protesta e disobbedienza civile.

Ogni oggetto e ogni fatto musicale ha generalmente una forte carica di ambiguità: può essere interpretato e usato con significati anche opposti. Le caratteristiche ambivalenti della musica hanno conseguenze di grande importanza dal punto di vista nonviolento: provocano il dibattito e aprono la possibilità di dialogo basandosi su un’esperienza comune.

Lavorare su questi aspetti permette di sviluppare consapevolezza sugli strumenti che ciascuno ha a disposizione per esprimere quanto sta vivendo e per intervenire nei processi della comunicazione e della trasformazione dell’esistente inadeguato.

La proposta prevede una serie di unità didattiche che si possono utilizzare sia singolarmente, sia in abbinamento con una o più delle altre.

Ogni unità didattica utilizza metodologie attive-esperienziali per ottenere il massimo coinvolgimento , unite a esposizioni verbali e a laboratori creativi.

1) Introduzione

– Decennio Nonviolenza
– concetti di Pace (negativa, positiva, nonviolenza)
– il potere di tutti… anche in musica (tecnologie appropriate e autoeducazione popolare)

2) Musica e Nonviolenza, Canzone e Lotta

– indicazioni storiche
– conflitti in musica (pro e contro un genere, es:rock; confronto fra generi e culture diverse)
– industria dello spettacolo e campagne politiche

3) Canzone/Pace

A – “L’oggetto canzone”

– Ascolto, Apprendimento, Esecuzione, Scambio
– Analisi testi e musiche
– Verifica competenza musicale e strumenti creativi disponibili ed occorrenti
– Elaborazione-creazione

B – Il cantare e le azioni nonviolente

– Funzioni della musica e del cantare
– Canzone e musica come spazi transazionali
– Costruzione di un repertorio

4) Laboratori specifici

– Costruzione strumenti musicali con materiali di recupero (riuso)
– L’arte di arrangiarsi in musica (creare oggetti musicali ad hoc… con materiale di recupero)
– Impatto ambientale (consumi energetici e produzione rifiuti) di una musica

Per informazioni: Paolo Predieri tel:030.3773571; e-mail: paoloanto.pred@lillinet.com

DALLA PARTE DELL’ASCOLTATORE

itinerario musicale per non addetti

a cura di Luigi Livi

PREMESSA

Suonare non è l’unico modo di FAR MUSICA. Molti di coloro che desiderano dedicarsi a questa arte dimenticano che, oltre alla pratica di uno strumento, esiste anche la possibilità di ASCOLTARE MUSICA.

C

I A

Il compositore, l’interprete e l’ascoltatore sono i vertici di un ideale triangolo equilatero: affinchè la musica possa esistere e realizzarsi ognuno di essi deve svolgere un compito preciso e indispensabile. Tutti colleghi dunque, tutti creativi e tutti ispirati; senza alcun complesso di inferiorità.

Fra queste tre figure, quella dell’ascoltatore è da sempre la più trascurata: si ritiene ovvia la sua presenza e forse opportuna la sua ignoranza. Se ci si occupa di lui è piuttosto per indagare sui suoi gusti e poi adeguarne la produzione commerciale.

IL PROGETTO

E se invece tentassimo un cammino per diventare veri ascoltatori?

Lasciamo ai compositori e agli esecutori i problemi tecnici e il complicato gergo specifico; proviamo invece a dedicarci alla comprensione del linguaggio musicale dalla parte dell’ascoltatore: non più musica subita con rassegnazione; non più noioso e distratto arredamento sonoro in casa, auto, supermercato e sale d’aspetto; non più senso di frustrante incapacità verso un’arte erroneamente considerata per (pochi) tecnici.

Con incontri serali o pomeridiani, settimanali o periodici, potremmo dedicarci all’ascolto attento e ripetuto di dischi e nastri, cercando di aprire la nostra mente al mondo dei suoni. I contenuti del linguaggio musicale universale potranno così avvicinarsi a noi e arricchire la nostra vita.

Sarà un po’ come passeggiare nel bosco.

Il bosco è un luogo complesso ed equilibrato. Esso esprime la capacità della natura di far convivere felicemente il mondo animale e vegetale in una perfetta simbiosi. L’uomo può ammirare e condividere tale spettacolo a condizione che ne abbia rispetto: lo può attraversare ma non lo può sporcare né bruciare né tagliare. Si può fruire del bosco come di un’opera d’arte, purchè non si perda l’orientamento: per questo sono stati predisposti i sentieri, un segno di rispetto e un accettabile compromesso con la natura; al di fuori di essi si può cadere, ci si può smarrire o si possono fare brutti incontri.

Anche la musica è un luogo da attraversare con attenzione, con prudenza e con rispetto. Essa non è a nostro uso e consumo. Chi la scrive e chi la esegue si rivolge idealmente all’umanità del suo tempo e del futuro. Nessuno ha il diritto di sporcarla, bruciarla o tagliarla.

Anche la musica dispone dei suoi sentieri di attraversamento: con ascolti ripetuti riusciamo a scovare strutture che ci possono guidare nella comprensione. A volte possono sembrare meccanismi freddi o inutili ma – come i sentieri – pur nel loro percorso lungo e articolato, ci alleviano la fatica e ci proteggono.

Nel bosco, e nella musica, scopriamo infiniti contenuti: alberi, cespugli, fiori, funghi (anche velenosi !), tartufi, animali. Sono immagini per occhi attenti, profumi per narici delicate e suoni per chi è disposto ad ascoltare. E per ascoltare serve il silenzio, altrimenti si ascolta soltanto se stessi.

La metafora del bosco è una guida ideale per tutto l’itinerario.


ARGOMENTI DA SELEZIONARE

Ogni argomento prevede l’ascolto di vari brani musicali e potrà essere svolto in due o tre giorni consecutivi.
E’ possibile, e auspicabile, collegare gli incontri ad eventuali stagioni concertistiche già in programmazione
di carattere introduttivo

ANDAR PER SUONI nel bosco della musica, alla ricerca di profumati messaggi

di carattere ironico

UN VIVALDI NON FA PRIMAVERA musiche ispirate al risveglio della natura
LA BANDA, QUESTA SCONOSCIUTA
il giradischi di piazza con la puntina compromessa
ORCHESTRAZIONE, TRASCRIZIONE, ARRANGIAMENTO tre argomenti tecnici in chiave anti-terroristica
TONO, TONICA, TONALITA’

con applicazioni, implicazioni e complicazioni

in riferimento al XX secolo

MUSICHE DEL SECOLO SCORSO compositori storici, viventi-maturi e giovinastri
I MISTERI DEL SECOLO SCORSO1901-2001: cento anni senza Giuseppe Verdi
JAZZ OVVERO TEMA CON VARIAZIONI la griglia sonora dell’ascoltatore

ascolti integrali

IL FASCINO DISCRETO DELLA SINFONIA40 minuti di narrazione musicale
IL PALCOSCENICO NELLA FANTASIAascolto integrale di un’opera lirica

 

argomenti vari

INDAGARE – RICONOSCERE – MEMORIZZARE in cammino verso la comprensione musicale
PENSIERINO DELLA SERA aforismi musicali al di sotto dei 180 secondi (con quiz finale)
MILLE E UNA …NOTE musiche ispirate ai tempi delle fiabe
UN TUFFO NELL’ANTICHITA ’passeggiata musicale nel primo millennio
VARIAZIONI

alla ricerca del “tema”

INTERPRETI A CONFRONTO ovvero quando nel pentagramma non tutto è scritto
LA VOCE UMANA

il primo vero strumento musicale

CARATTERE DEGLI INCONTRI

COSA NON SONO :

non sono lezioni

nessuno vuole insegnare nulla a nessuno
sarà la musica stessa a comunicare i suoi messaggi
non sono concerti

ai concerti è sconveniente chiacchierare
alle serate d’ascolto è gradita ogni forma di partecipazione
non sono rassegne di “musica classica”
le musiche verranno scelte in modo rigorosamente “onnivoro”

MEZZI NECESSARI PER PARTECIPARE:

nessuna conoscenza tecnica né teorica
(chi ne avesse è pregato di lasciarle a casa)
orecchie ben aperte
una buona scorta di aggettivi, sensazioni, impressioni…

MASSIME E PENSIERI

” La musica non è altro che rumore, finchè non raggiunge una mente in grado di riceverla ” ( Paul Hindemith, compositore tedesco )

“Chi ascolta musica sente d’incanto popolarsi la sua solitudine ” ( Robert Browning, poeta inglese )

” Avere un effetto sulla qualità della vita è la più sublime di tutte le arti ” ( Henry David Thoreau )

QUESTIONI ORGANIZZATIVE

Per gli incontri è necessaria una piccola sala con accettabili requisiti acustici. Assai utile sarà una lavagna e assai gradito, ove possibile, un pianoforte. All’impianto stereofonico provvederà il curatore stesso.

Fra i costi dell’iniziativa è previsto soltanto un rimborso spese chilometrico, considerando il tragitto di andata e ritorno da Mondavio al luogo stabilito.

Novembre 2004

Luigi Livi
v.le Martiri della Resistenza 27
61040 MONDAVIO Pesaro
tel. 0721-979574

Luigi Livi è nato nel 1957 a Mondavio, luogo dove tutt’ora vive e riflette.
Si occupa di musica fin da bambino e da grande ha avuto la fortuna di frequentare il Conservatorio di Pesaro: prima come allievo poi come insegnante.
All’età di anni quaranta ha scoperto di poter diventare ascoltatore di musica e da allora vorrebbe farlo scoprire all’intera umanità

PROGETTO PER UN LABORATORIO Dl EDUCAZIONE MUSICALE interculturale:

“costruire il suono”

PREMESSA

In una società che diventa ogni giorno di più multietnica , una delle esigenze primarie è la convivenza fra culture. E per convivenza non dobbiamo intendere la costituzione di “ghetti” culturali, dove ogni realtà etnica si chiude in se stessa nel tentativo di sopravvivere alle influenze dell’ambiente, ma al contrario è indispensabile acquisire consapevolezza che solo attraverso il confronto fra culture diverse e la reciproca “contaminazione” è possibile costruire e mantenere la propria identità.

Un progetto educativo in grado di fornire approcci costruttivi ad una società complessa come la nostra, non può che essere interculturale, con l’obiettivo di rafforzare l’attitudine al confronto e fornire ad ogni persona capacità di crescita ed autonomia di pensiero.

È inoltre abbastanza evidente che l’omogeneizzazione e l’omologazione imposte dai mass-media non aiutano a costruire alcuna identità culturale, se non conforme a modelli consumistici preconfezionati imposti dal mercato.

La funzione della scuola, in questo momento storico, non é solamente fornire ai ragazzi una adeguata alfabetizzazione culturale, ma anche aggregare e fare incontrare le varie componenti sociali.

Riteniamo che la scuola debba essere un luogo significativo d’incontro, di scambio d’esperienze e di progettualità sia per i bambini che per gli adulti, un luogo che offra un’ampia possibilità di interventi e di contatto profondo tra bambini , genitori ed insegnanti per un progetto comune.

Fra i molti progetti possibili la presente proposta prevede una serie di incontri-laboratorio per genitori e alunni, con l’obiettivo di realizzare piccoli strumenti musicali con materiale di recupero, attività che consente inoltre di fruire della musica in maniera il più possibile diretta e creativa, senza ricorrere necessariamente a costosi strumentari didattici.

Nelle culture cosiddette “primitive” ed in quelle che conservano forti elementi di tradizione, molti strumenti musicali sono realizzati con materiali poveri di recupero o di uso quotidiano, ad esempio:

cucchiai (Italia, Europa del Nord e dell’Est)ossa di bue (Inghilterra ed Irlanda)canne di fiume tagliate (Europa, Africa, Asia, Americhe, Australia)zucche, baccelli essiccati, pietre, conchiglie (Africa, Asia, America del Sud, Australia).

Nell’Italia meridionale, in particolare in Campania, molti strumenti popolari sono realizzati quasi interamente con materiali di recupero: bidoni e barattoli di metallo, manici di scopa, vasi di terracotta ecc.La riscoperta delle tradizioni popolari significa mantenere vive le radici antiche che danno forza ad una identità che non teme di essere distrutta dal contatto con la diversità; nel contempo la conoscenza di culture “altre” è un modo per scoprire somiglianze (a volte sorprendenti ed inaspettate) e differenze, confrontarsi con esse, evolversi.

oBiETTivi

Favorire un ambito di esperienza in cui genitori e figli interagiscano per un progetto comune.

Incentivare e valorizzare la partecipazione dei genitori nella scuola.

Favorire l’apporto culturale da parte di genitori di provenienze diverse (non solo di altre nazioni e continenti, ma anche di altre regioni italiane), attraverso il recupero di esperienze personali e conoscenze specifiche.

Favorire e stimolare la creatività e la capacità progettuale dei partecipanti.

Incentivare lo sviluppo delle abilità manuali.

Stimolare la capacità di leggere l’ambiente e gli oggetti in una chiave nuova.

Stimolare una più raffinata percezione sonora.

Sviluppare le capacità ritmiche attraverso l’utilizzo degli oggetti sonori realizzati.

Favorire sia l’espressione personale che una positiva interazione nel gruppo.

Rafforzare le competenze e le potenzialità degli alunni che presentano difficoltà espressive nelle materie curricolari.

Sviluppare la capacità di lettura dell’ambiente e degli oggetti in maniera non consumistica ma valorizzante e creativa.

ATTUAZIONE DEL PROGETTO

Il progetto, rivolto sia agli alunni del primo ciclo della scuola elementare che ai bambini di cinque anni della scuola materna, è strutturato secondo un percorso che prevede la seguente scansione:

Incontri con genitori ed insegnanti

v Analizzare vari tipi di strumenti etnici (video, diapositive, cartelloni).

v Ipotizzare le possibili realizzazioni pratiche ed i relativi materiali.

v Fase individuale per la raccolta di materiali di recupero.

v Fase operativa : costruire con attrezzatura adeguata ed i materiali individuati i vari manufatti.

Incontri con le classi e sezioni

v Rifinitura ed assemblaggio delle parti preparate dai genitori, costruzione degli strumenti più semplici.

v Ricerca delle possibilità sonore dei vari strumenti realizzati.

v Confronto con gli strumenti della tradizione ed esemplificazioni.

v Strutturazione delle sonorizzazioni in sequenze ritmiche.

v Individuazione di percorsi motori e giochi legati alle sonorizzazioni.

v Sonorizzazioni di elementi della natura e di stati d’animo.

v Realizzazione di una semplice fiaba sonora.

ORGANIZZAZIONE

Dopo un incontro preliminare con i docenti per illustrare il progetto e concordare alcuni temi di possibile approfondimento, la fase attuativa prevede 3 o 4 incontri con i genitori di 2 ore l’uno e successivamente dai 4 ai 6 incontri con le classi partecipanti di h 1,30 ciascuna (il percorso minimo consente comunque una sufficiente realizzazione degli obiettivi fissati).

Le attività potranno essere ampliate ed approfondite dai singoli docenti di classe o di sezione

Al termine del percorso potrà essere allestita una mostra o effettuato un piccolo spettacolo-laboratorio.

Il laboratorio verrà effettuato da Giampiero Negroni, musicista e presidente dell’associazione culturale “L’Albero del Majo”.

Si allegano curricula.

Giampiero Negroni

Scheda di sintesi

AREA: EDUCAZIONE MUSICALE-INTERCULTURALE-

TITOLO . COSTRUIRE IL SUONO

OPERATORE: Giampiero Negroni, dell’associazione culturale ” L’Albero del Majo”.

PREMESSA:

Un progetto educativo in grado di fornire approcci costruttivi ad una società complessa come quella attuale, non può che essere interculturale, con l’obiettivo di rafforzare l’attitudine al confronto e fornire ad ogni persona capacità di crescita ed autonomia di pensiero. La riscoperta delle tradizioni popolari significa mantenere vive le radici antiche che danno forza ad una identità che non teme di essere distrutta dal contatto con la diversità; nel contempo la conoscenza di culture “altre” è un modo per scoprire somiglianze (a volte sorprendenti ed inaspettate) e differenze, confrontarsi con esse, evolversi.

E’ importante che la scuola sia un luogo significativo d’incontro, che offra un’ampia possibilità di interventi e di contatto profondo tra bambini , genitori ed insegnanti per un progetto comune.Fra i molti progetti possibili la presente proposta prevede una serie di incontri-laboratorio per genitori, insegnanti e alunni, con l’obiettivo di realizzare piccoli strumenti musicali con materiale di recupero, attività che consente inoltre di fruire della musica in maniera il più possibile diretta e creativa, senza ricorrere necessariamente a costosi strumentari didattici.

OBIETTIVI:

Sviluppare la capacità di lettura dell’ambiente e degli oggetti in maniera non consumistica ma valorizzante e creativa.

Favorire un ambito di esperienza in cui genitori e figli interagiscano per un progetto comune.

Stimolare una più raffinata percezione sonora. e le capacità ritmiche.

Favorire sia l’espressione personale che una positiva interazione nel gruppo.

DESTINARI:

Genitori, insegnanti ed alunni della sezione 5 anni di scuola materna e della scuola elementare.

PROGRAMMA:

3 incontri laboratorio per la costruzione di strumenti con la partecipazione di genitori ed insegnanti;

¨ Analizzare vari tipi di strumenti etnici (video, diapositive, cartelloni) e ipotizzare le possibili realizzazioni pratiche ed i relativi materiali.

¨ Fase operativa : costruire con attrezzatura adeguata ed i materiali individuati i vari manufatti.

4 incontri con le classi:

§ Ricerca delle possibilità sonore dei vari strumenti realizzati.

§ Strutturazione delle sonorizzazioni in sequenze ritmiche.

§ Individuazione di percorsi motori e giochi legati alle sonorizzazioni.

§ Realizzazione di una semplice fiaba sonora.

PERIODO Da metà ottobre a maggio, da concordare con l’operatore.